LA TROUPE AWA

“Nella sua memoria passavano gli indimenticabili scenari della piazza e delle terrazze mortuarie. Ricordava la fila dei centocinquanta danzatori mascherati degli Ogol, scaturita dall’arenaria tremante di miraggi e subito addentratasi nella polvere delle piste che attraversavano i campi.

Quasi tutti cinti di fibre scarlatte che si aprivano su altre fibre, nere scintillanti o gialle come paglia, gli uomini portavano sul petto finti seni neri o strisce di cauri cuciti in un candore abbagliante.

I volti erano nascosti sotto cappucci intrecciati… 

Da mesi, questi uomini lavoravano nelle caverne e nelle macchie, lontano dalle donne. Erano partiti portando con sé soltanto i coltelli e le accette.

Partiti nei loro indumenti da contadini, strappati dalle spine e sfrangiati dall’uso, tornavano sgargianti dalla tetra boscaglia, con il capo coperto e imbavagliati da acconciature e volti del mondo dei morti, stretti alla cintura dalla veste scarlatta, simbolo del sole…

Sulla piazza principale del villaggio si poteva vedere, secondo Ogotemmeli, il sistema dell’universo muoversi in tutti i suoi colori. Sulla terrazza le maschere, come aveva fatto il figlio di Dio, tracciavano l’avvenire del mondo.”

da “Dio d’acqua” di Marcel Griaule

La Troupe Awa è costituita da un gruppo di danzatori e di musicisti del villaggio di Sangha, sulla Falesia di Bandiagara, nella Regione dogon del Mali.

La troupe è attiva dal 1937  e si è riformata nel 1991 con Sekou Ogobara Dolo, l’attuale capo del gruppo e figlio del fondatore. Obiettivo principale della Troupe è quello di preservare la tradizione dogon e di farsi ambasciatrice della cultura di questo antichissimo popolo nel mondo. A tal fine Sekou ha anche scritto un saggio sulla vita quotidiana nei villaggi dogon,  “La mère de masques”, edito in Francia per  le Editions du Seuil.

Negli ultimi vent’anni la Troupe ha percorso tutti i continenti con le sue rappresentazioni: Europa, Africa, Asia, America del Nord. I venti danzatori che ne fanno parte hanno danzato danze tradizionali e parti di danze sacre, con le maschere in legno utilizzate per i riti funebri e con gli abiti delle Società Segrete, che sono nel Paese dogon veri e propri elementi fondanti dell’ordine sociale. 

Le danze funebri delle maschere dogon sono conosciute in tutto il mondo, ed oggetto di studio dei più grandi antropologi ed etnologi, iniziando da Marcel Griaule, che ne fu lo “scopritore”.

Tutti i danzatori sono contadini, e sono tutti iniziati alla Società Segreta delle Maschere (chiamata Awa, da cui il nome della Troupe): potente confraternita che sovrintende alla relazione con l’invisibile, ne fanno parte gli uomini dall’età della giovinezza alla vecchiaia, e costituisce un lungo percorso rituale i cui saperi tradizionali ed i segreti si tramandano oralmente di generazione in generazione, attraverso l’utilizzo di una lingua segreta, il sigi-so, che solo gli affiliati conoscono.

Della Troupe Awa fanno parte rappresentanti di tutti i diversi quartieri che compongono l’estesa commune di Sangha, in modo tale che il guadagno economico delle tournèes realizzate all’estero possa essere ampiamente ridistribuito nella comunità e possa avere una ricaduta significativa sul più esteso numero di famiglie allargate, nell’ottica di un equilibrio ed una giustizia sociale fondamentali nella cultura dogon.

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