“La bellezza salverà il mondo” F. Dostoevskij
“E’ giunto il tempo di andare oltre le colonne d’Ercole dell’appetito, del risentimento, della paura e dell’indecisione che, come emerge dallo studio di S. Todorov, stanno dividendo i paesi e le nazioni del mondo … E’ giunto il tempo dell’incontro aperto, vivo e diretto con tutte le altre culture della terra, che sono portatrici di istanze, accezioni e dimensioni della nostra humanitas per noi occidentali ancora del tutto inedite. E’ giunto il tempo di riqualificare il nostro spirito di appartenenza, che non può rimanere angustamente e lesivamente concluso entro i confini delle nostre ascendenze biografiche, storiche e culturali, ma ha bisogno di (ri)nascere e, assieme a tutti gli altri uomini e popoli del mondo, (ri)scoprire il senso di comune appartenenza alla famiglia umana.”
Così scrive nei “Quaderni Maffeiani” il professor Romeo Ferrari, docente di storia e filosofia al liceo classico “Scipione Maffei” di Verona, promotore di un progetto coraggioso e innovativo rivolto agli studenti delle classi quinte: tra il dicembre 2011 e il gennaio 2012 accompagnerà quattordici ragazzi e ragazze in un viaggio di studio e conoscenza al Paese dogon, in Mali, insieme ad alcuni volontari di MetisAfrica, che li introdurranno all’incontro con il mondo dogon, la cultura e le tradizioni, le persone, i progetti dell’associazione.
L’idea di un viaggio di istruzione alternativo nasce nel corso dell’anno scolastico 2010/2011, “in relazione alla decisione degli insegnanti di sospendere i viaggi di istruzione come forma di protesta nei confronti dei provvedimenti per la scuola decisi dal Ministero della Pubblica Istruzione. La proposta nasce dall’idea di trasformare l’azione di protesta in un’iniziativa di senso superiore, che conferisca un ulteriore valore ad alto contenuto culturale, etico, civile e pregnantemente umano alla nostra decisione di sospendere le visite guidate.”
Il Progetto prevede un percorso di preparazione al viaggio: i racconti di viaggio dei volontari di MetisAfrica, seminari sulla relazione e l’incontro con l’alterità, letture, studi ed approfondimenti della cultura maliana e dogon, incontri con alcuni amici e collaboratori migranti che vivono a Verona per iniziare un cammino di conoscenza di identità e culture altre.
Tra gli obiettivi del progetto, anche quello di fare esperienza di forme di bellezza alternative a quelle per noi più comuni: ”si pensi all’eleganza di un gesto etico oppure all’eleganza di spirito che esprime uno sguardo che accoglie o, ancora, alla nobiltà di un atto di responsabilità civile”.
Di questa bellezza il Paese dogon farà loro ampio dono.