MetisAfrica si propone di essere non solo luogo di progettualità e di riflessione condivisa, ma anche luogo di incontro conviviale. 

I viaggi di missione in terra d’Africa e la relazione con amici e collaboratori migranti, portatori nel nostro mondo di culture altre, ci hanno mostrato l’indispensabilità della dimensione conviviale per la felicità e per la sopravvivenza stessa dell’uomo.

In Mali, come in tutti i paesi africani, si confidano pensieri e desideri solo a colui con il quale si è condivisa la mensa: solo allora si può parlare sinceramente, aprire il cuore. 

In tutte le culture è la festa a far fiorire le relazioni, a facilitare il nascere di collaborazioni, amicizie, alleanze. E’ la dimensione dell’incontro disinteressato e gratuito tra le persone ad aprire a nuove possibilità, alla  creazione di nuovi mondi.

Un’attenzione ad un bisogno universale e profondo dell’essere umano al quale noi occidentali non dedichiamo il tempo necessario, la necessaria cura, forse perché non ne sappiamo più scorgere il carattere sacro.

Come afferma Serge Latouche, noto economista promotore della teoria della decrescita conviviale, è necessaria nel nostro mondo una vera inversione di tendenza, una rivoluzione culturale che ci permetta di rifondare l’idea di progresso su altri valori, e di rimettere al centro le relazioni umane, la solidarietà, la partecipazione sociale, il piacere del tempo libero, l’ethos del gioco, il gusto per la bellezza e per la sobrietà. 

“Bisogna cominciare con il vedere le cose in altro modo perché possano diventare altre, perché sia possibile concepire soluzioni veramente originali e innovatrici. Si tratta di mettere al centro della vita umana altri significati e altre ragioni d’essere. Questi valori sui quali si basa lo sviluppo, e in particolare il progresso, non corrispondono affatto ad aspirazioni universali profonde…

L’obiettivo della buona vita si declina in molti modi a seconda dei contesti. In altre parole, si tratta di ricostruire nuove culture… Riscoprire la vera ricchezza nel fiorire di rapporti sociali conviviali.” 

I toucouleurs (popolazione peul dell’Africa dell’Ovest)

lo chiamano bamtaare : stare bene insieme.