Il progetto s’inserisce in un contesto di pluriennale cooperazione, amicizia e scambio tra l’associazione di volontariato Metis Africa e il popolo Dogon del Mali, che abita l’altopiano, la pianura e la parete rocciosa o falesia che si trova a est del paese, circa 100 km a sud di Timbuctu. I Dogon vivono di agricoltura: riescono a coltivare sulla sabbia, ricavando soprattutto miglio, fonio, sorgo. Le donne curano gli orti, laddove resiste un po’ acqua: cipolline, melanzane, peperoncini, insalata, pomodori.
Il loro patrimonio di civiltà e di conoscenza è ricchissimo e antico. La tradizione orale mantiene viva la trasmissione di miti, cosmogonie e rituali che a noi europei richiamano il mondo di Esiodo e di Omero. Solo una piccolissima parte è stata svelata agli antropologi occidentali e soltanto gli anziani la conoscono veramente.
Anticamente, i Dogon, vivevano nel Mandé (regione tra Bamako e la Guinea, sulle sponde del fiume Niger): verso il XII secolo si sono spostati e dopo quasi due secoli sono giunti alla falesia di Bandiagara, dove si sono installati accanto al popolo pigmeo dei Tellem, cacciatori e raccoglitori che abitavano le grotte incavate nella roccia per difendersi dagli animali feroci della pianura. Nei secoli, anche a causa della desertificazione, i Tellem hanno migrato verso il Burkina Faso.
La loro vita ha come cardine l’unità familiare: le famiglie sono numerosissime, fino a 40 o 60 persone, dai nonni ai genitori ai nipoti, i cugini e gli zii, a volte anche qualche amico intimo. Coltivano insieme i campi che vengono loro assegnati, con una rotazione che tiene conto dell’età, degli handicap fisici, delle forze.
I Dogon sono conosciuti da tutti i popoli limitrofi come i più potenti guaritori di follia e i più capaci mediatori con il mondo dell’invisibile.
Il contesto e l’idea di progetto
Nakombo è un piccolo paese rurale posto sull’orlo della falesia, al bordo dell’altopiano Dogon. Nakombo è lontano da ogni strada maestra e dalle rotte turistiche, si distingue per i meravigliosi orti che la popolazione ha saputo costruire intorno all’acqua della stagione delle piogge, che viene conservata da una diga o barrage. Questo consente la creazione di un piccolo reddito, grazie alla vendita di verdure ai mercati locali, ma soprattutto limita i rischi derivanti dalla mono alimentazione, tutta a base di miglio, e previene malattie e fragilità di salute.
Da alcuni anno la comunità locale ha coraggiosamente iniziato a scolarizzare i bambini e le bambine: tre maestri al riparo di pochi muri insegnano i fondamenti della scuola elementare in condizioni molto disagevoli; si sono rivolti a Metis Africa per un aiuto.
Finora per tre anni consecutivi, durante le visite che suggellavano amicizia e la possibilità di collaborazione, l’associazione ha donato le lavagne per le aule, una lavagnetta a ciascun allievo, i gessetti, i libri di testo. Pian piano è iniziata una nuova alleanza e una nuova promessa: la possibilità di costruire una piccola e vera scuola, con delle aule adeguate e sopratutto una struttura solida, dotata di un vero tetto e materiale di costruzione idoneo alle condizioni ambientali e climatiche del luogo.
Una scommessa non solo di tipo educativo
Attualmente la scuola di Nakombo è frequentata da circa un centinaio di bambini, suddivisi per 3 livelli. Ogni classe, ancorata al livello di scolarità, è frequentata da bambini che vanno dai sei ai 12 anni. Quando manca un insegnante le classi possono raggiungere anche il numero di 60 o 70 bambini. Nonostante ciò, seppur per un limitato numero di allievi, il programma di scolarizzazione prosegue e rappresenta uno dei punto d’orgoglio della comunità locale. Il raggiungimento quotidiano della scuola da parte di molti allievi comporta una camminata di circa un’ora, su e giù per la falesia, all’andata e al ritorno, in quanto non tutti vivono in prossimità di Nakombo.
Metis Africa, insieme agli insegnanti e al capo villaggio, ha effettuato un rilevamento del bacino potenziale di allievi intorno a Nakombo e il numero si aggira intorno ai 400 bambini, che potrebbero fruire di un’offerta educativa adeguata al loro fabbisogno.
L’obiettivo del progetto , oltre alla costruzione della scuola è quello di costruire una mensa scolastica, al fine di garantire al termine delle lezioni un pasto nutriente ed equilibrato per tutti gli allievi. Ciò determinerebbe non solo l’effetto di migliorare sensibilmente la dieta base, ma influirebbe positivamente sull’abbattimento dei tassi di dispersione scolastica. Infatti, le famiglie che al momento non posso permettersi il lusso di mandare i propri figli a scuola vedrebbero di buon grado l’opportunità di un pasto quotidiano garantito. Questo tipo di soluzione ha consentito buoni risultati in altri casi in cui Metis Africa è intervenuta con iniziative simili e ha generato una sensibile diminuzione dell’incidenza dei tassi di malnutrizione infantile. L’esperienza ha dimostrato che la realizzazione della mensa scolastica favorisce un ruolo proattivo da parte della comunità locale: il progetto copre i costi vivi delle materie prime relative al pasto quotidiano e le mamme (con un sistema di turnazione) garantiscono la preparazione e la distribuzione dei pasti. Inoltre, tutte le materie prime vengono acquistate nei mercati locali favorendo il rafforzamento dell’economia di sussistenza e incentivando gli agricoltori a produrre, nei limiti del possibile, anche colture vitaminiche.
Obiettivi e risultati da raggiungere
Nella tradizione degli interventi che promuove Metis Africa, anche in questo progetto è stato privilegiato un approccio graduale, flessibile e soprattutto nel pieno rispetto delle culture e delle tradizioni locali, anche in termini di rispetto dell’ecosistema, sempre più esposto all’erosione e agli effetti dei cambiamenti climatici.
I risultati che si intendono raggiungere sono i seguenti:
- Costruzione di una piccola scuola rurale da realizzarsi in sintonia con lo stile architettonico locale e con eco-compatibili;
- Costruzione di una mensa, provvista di cucina e locali atti ad ospitare i bambini durante la consumazione del pasto quotidiano;
- Sensibile riduzione del fenomeno di dispersione scolastica, grazie a una serie di interventi di tipo educativo e di sostegno della dieta base attraverso il servizio della mensa;
- Miglioramento della qualità dell’istruzione grazie all’assegnazione dei libri di testo e del materiale scolastico per ogni allievo che frequenterà la scuola;
- Consolidamento delle relazioni culturali e sociali all’interno della comunità di Nakombo, grazie alle nuove prospettive per le nuove generazioni dogon in termini d’istruzione e formazione personale.
Nella prima fase il progetto è stato sostenuto dagli Studenti del Liceo Scipione Maffei di Verona e successivamente con il finanziamento dalla Tavola Valdese 8 per mille.