Obbiettivo del  progetto:

 

Sostenere con materiale sanitario e adeguate apparecchiature l’ospedale CESCOM di Sangha, in Mali nell’emergenza dovuta a ripetuti attacchi di bande di terroristi che hanno raso al suolo interi villaggi e provocato vittime e feriti molto gravi; facilitare e incrementare l’accesso ai servizi di base e specialistici di qualità dell’ospedale a tutta la popolazione.

Contesto di riferimento:

L’ospedale si trova nella regione Dogon, nel comune rurale di Sangha composto da 58 villaggi sull’altopiano roccioso della Falesia lunga 250 Km, a sud-est del Mali. È sostenuto e finanziato da MetisAfrica e da una ong francese.  Le condizioni ambientali sono estreme: progressiva desertificazione e carestia se scarseggiano le piogge.  Il Mali è tra i cinque paesi più poveri al mondo con una mortalità infantile del 10% per malnutrizione, malattie esantematiche ed endemiche come malaria, tifo, infezioni respiratorie e intestinali acute.  E’ stato il primo ospedale del Mali con un reparto di pediatria (finanziamento Tavola Valdese e MetisAfrica 2008/2009).  Serve un’area vasta: dai dintorni di Bandiagara, capoluogo di regione a 45 Km, ai comuni di Koro e Bankass nella pianura fino a Mopti a120 Km.  I pazienti arrivano a piedi sui sentieri impervi della Falesia e le strade di terra battuta.  In Mali l’accesso alle cure in ospedale prevede il pagamento dei farmaci, dell’anestesia e di un ticket, cifre inaccessibili per la popolazione locale che vive di agricoltura e di piccoli commerci ai mercati.  Da oltre dieci anni, i disordini nel nord del paese hanno reso impraticabile la risorsa del turismo e scoraggiato gli interventi delle ong straniere, aggravando la già precaria situazione della regione. Negli ultimi anni, inoltre, la regione soffre per gli attacchi e le razzie effettuate da bande terroristiche che radono al suolo interi villaggi.  L’ospedale ha fronteggiato l’emergenza facendosi carico dei sopravvissuti e dei feriti, oltre 250 persone nell’ultimo anno, in gravissime condizioni provocate da armi da fuoco e incendi, oltre alla usuale assistenza alla popolazione.  Il responsabile medico del CESCOM, il sindaco e il vicesindaco di Sangha hanno  chiesto con urgenza un supporto. L’ospedale necessita di attrezzature per sala operatoria, tra cui un ecografo, di materiale sanitario di base non sofisticato e di un ulteriore infermiere per sostenere l’emergenza.

Descrizione:

Il progetto intende supportare l’ospedale rurale di Sangha (CESCOM) nella attuale fase di grave emergenza.  Da circa un anno la regione è attraversata da raid terroristici di bande armate che saccheggiano, radono al suolo, incendiano villaggi provocando morti e feriti. Le notizie ricevute dal responsabile dei progetti Mr. Apama Dolo, dal medico dell’ospedale Dr. Dicko e dal vicesindaco Mr. Orsine Dolo descrivono una situazione drammatica.  Gli attacchi e i massacri sono più frequenti di quelli registrati dalla stampa europea, come la distruzione del villaggio di Sobane ai primi di giugno del 2019 che ha provocato la morte di oltre 300 persone, con una sola famiglia sopravvissuta e qualche decina di feriti, gravemente lesi o ustionati in cura all’ospedale di Sangha.  Altre volte, come per il villaggio di Banani, le bande bruciano i pascoli e fanno razzia di tutti gli animali, oltre ad uccidere alcuni notabili e il capovillaggio.  Le immagini che ci sono state inviate mostrano corpi carbonizzati, bambini con crani aperti, persone amputate e feriti gravissimi.  Da mesi è quasi impossibile per la popolazione di molti villaggi della Falesia raggiungere le terre da coltivare: vengono uccisi o feriti, lungo il percorso, da giovani terroristi in motocicletta.  Le donne fanno fatica a recarsi ai mercati settimanali per vendere i prodotti degli orti che costituiscono una importante fonte economica, grazie a cui finora hanno potuto arricchire il regime di monoalimentazione (miglio) con altri condimenti. La situazione attuale rende ancora più vulnerabile una economia già fragile e, di conseguenza, per la popolazione della regione diviene insostenibile l’accesso all’ospedale e alle cure.  L’ospedale continua a farsi carico delle vittime, ma versa in grande difficoltà per la carenza di materiale e di adeguate attrezzature.  In questa fase, fornire l’ospedale di materiale sanitario per la sala operatoria e di strumentazione di base diagnostica e chirurgica, significa aprire l’accesso alle cure a un numero sempre maggiore di pazienti. Una parte importante del progetto è l’acquisto dell’ecografo, richiesto dal dott. Dicko e dal sindaco e vicesindaco. L’ecografo è l’unico strumento diagnostico compatibile con le risorse dell’ospedale e la qualità dell’alimentazione elettrica (pannelli solari), essenziale per l’attività dell’ospedale e per il reparto di maternità, per poter monitorare gravidanze e parti. L’attività clinica del reparto maternità, ampliato con un precedente finanziamento della Tavola Valdese e di MetisAfrica nel 2010-2012, ha drasticamente diminuito la mortalità delle madri per complicazioni in gravidanza e durante il parto. L’afflusso delle donne è aumentato progressivamente, negli anni, anche grazie al lavoro di monitoraggio e valutazione dei rischi fatto dalle “matrones”, le levatrici, e al rispetto delle coordinate della tradizione locale in merito alla nascita che vengono seguite e rispettate dall’équipe.  

Beneficiari:

tutta la popolazione afferente dai villaggi, tutti i pazienti dell’ospedale di Sangha che non dispongono di mezzi per poter sostenere le cure, le vittime degli attacchi terroristici avvenuti nella regione; le donne che devono partorire; le donne che necessitano di intervento cesareo; i neonati in generale e i prematuri in particolare.

Il Progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese